Helgeedad

Come un mosaico di una cattedrale di molti frmmenti è costituito, così la mia vita e la vita di ogni uomo è l'insieme di esperienze incontri e luoghi visitati ed emozioni. Sono queste che incidono come una lama un solco nell'anima mia e posso dire che la vita mia è un collage di esperienze e incontri che con maestria e inesperienza riunisco creando qualcosa di nuovo e di infinitamente bello.

domenica 31 agosto 2008

Pensiero

La paura bussò alla porta,
La fede rispose:
"non c'è nessuno".

6 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

La paura si fermerebbe solamente per questo? Se qualcuno risponde da dietro la porta..è ben certo che non è vero che non c'è nessuno. La paura non è sorda nè stupida..al massimo rende ciechi e ignoranti!
Ps sempre pronta a contraddirti mon amì ^^ (e comunque..abbasso gli Spartani XD)
Samy

31 agosto 2008 alle ore 07:58  
Blogger Tejaiddin ha detto...

E' metaforica, vuol dire, qui non c'è nessuno disposto ad aprirti.

Se ci fossero stati gl ispartani gli avrebbero aperto la porta, e la paura avrebbe avuto paura!

31 agosto 2008 alle ore 11:20  
Anonymous Anonimo ha detto...

eheh mi offendi se credi che non capisca le metafore ;) in questo caso però non potevo evitare di scherzarci un pò su per contraddirti no? :P
Samy

31 agosto 2008 alle ore 11:42  
Blogger Unknown ha detto...

E io che pensavo che la paura e la fede andassero a braccetto..

31 agosto 2008 alle ore 15:30  
Anonymous Anonimo ha detto...

uhuh visto che io leggo i tuoi pensieri..ti lascio una cosa che magari ti fa capire i miei ora^^ (che te ne frega eh?:P vabbè ma sn rompiballe io XD)Volevo solo un parere visto che ti piace la poesia..la prima che scrivo in rima..forse la seconda. Buona lettura :P
Rima bagnata.

Una voce incantata che si è scatanata
in un tempo di prosa...la magia di una fata.
Oh mia rima baciata, oh catena dorata,
sarò mai liberata?
Un ricordo vicino lui mi stimola in core
che risveglia in un soffio un antico dolore,
con un bacio scarlatto nei tuoi occhi mi perdo
in un tempo lontano su note d'Inferno...
ma che folle concerto.

Mi suona in mente una nuova armonia
tra ricordi e rimorsi che scivolan via..
E di nuovo si scioglie questo fitto groviglio
una corta stradina che a me sembra un miglio.
Tanto lunga la via che mi scosta da te
più ampia la mente in cui fuggo, perchè?

Mi ritrovo dispersa in un mondo immaturo
e anche all'occhio più esperto non par meno duro.
Mi rassegno sconfitta ad un triste finale.
Cosa sono oramai? Chi può farmi più male?

E la rabbia mi inonda mi strugge il cervello
perchè ancora ho perduto ciò che avevo di bello
era solo illusione, una nuova bugia,
di aver posseduto una cosa non mia.

Di notte rifletto e mi chiedo nel sonno
che cosa ho sbagliato, perchè ne ho bisogno?
La risposta non giunge o non trova la strada
da percorrere dritta affinchè io non cada.

Mi rialzo sconfitta in questo triste momento
mi rialzo di nuovo e caccio il tormento.
La mia mente si svuota e con essa il mio cuore
quanto è stupido credere che esista l'amore.

E ora m'inchino con un cenno di mano
se alfin mi vuoi bene, tu stammi lontano...
Samy

1 settembre 2008 alle ore 07:47  
Blogger Tejaiddin ha detto...

A me piace molto.
Due pensieri che mi vengono leggendola, il primo che vi sia un lavoro molto curato per farla tornare in rima, e quindi un compliemtni per te.

L'altra più personale è un complimento per la tua semplicità d'animo, mi spiego. Non hai paura di vergognarti di ciò che hai nel cuore e lo porti fuori. Se sei triste porti fuori questa tristezza e quando sei felice la porti fuori questa tristezza.

Quando si scive un pensiero, questo non appartiene più a chìolui che lo ha scritto ma a tutti coloro che intendono legerlo. Scrivere una poesia ti espone "alla berlina" di tutti. Esporre la carne viva al mondo è un atto di coraggio, portare a galla le proprie delusioni e tristezze è un atto di forza e coraggio oltre che di grande sensibilità. Ecco perchè questa poesia mi piace.

1 settembre 2008 alle ore 12:32  

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